Che sia per lo stress fisico, per una postura scorretta o altre cause, a molti sarà capitato di provare un forte dolore al collo, associato ad un’importante rigidezza della colonna vertebrale. Questo potrebbe spesso essere definito come cervicalgia o infiammazione alla cervicale.
Scopriamo insieme di cosa si tratta e quali sono i sintomi principali di questa patologia infiammatoria estremamente diffusa.
Quando si parla di cervicale, da un punto di vista anatomico il vocabolo in sé non ha alcun tipo di significato patologico, ma il termine è comunque entrato nel linguaggio comune per definire il disturbo cervicale, meglio definito come cervicalgia.
Parlando di dolore e infiammazione di tipo cervicale si intende lo sviluppo di una sintomatologia fisica a livello delle vertebre cervicali ovvero quelle posizionate immediatamente al di sotto del collo nonché le prime vertebre formanti la colonna vertebrale a partire dall’alto.
L’infiammazione in questa zona anatomica coinvolge non solo le vertebre ma anche il sistema nervoso e i muscoli associati ad esse, incrementando notevolmente il dolore e la tipica sensazione di rigidità. Dato il coinvolgimento di strutture differenti, è possibile che il problema principale derivi da un malfunzionamento di un solo distretto anatomico tra i tre.
La loro interconnessione determina comunque un coinvolgimento sintomatico globale.
Sintomi della cervicale infiammata:
- Il dolore e la rigidità nucale
L’infiammazione cervicale, a prescindere dalla causa principale che può determinare il disturbo, vede tra i sintomi in prima linea un dolore derivante da una tensione importante a livello muscolare.
In base alla sua intensità, la sensazione di dolore può compromettere la corretta flessibilità muscolare a livello del collo determinando un’importante rigidità nucale e l’impossibilità nell’eseguire in maniera fisiologica diversi movimenti.
Quando si prova ad eseguire un determinato movimento come la rotazione del capo o la sua flessione in avanti o indietro, il soggetto affetto da infiammazione cervicale proverà dolore al termine dell’azione. Il dolore tende a diramarsi a livello delle spalle e delle braccia, soprattutto nei casi più importanti del disturbo cervicale.
- La testa: tra pesantezza e dolore
Il ruolo della testa nella sintomatologia cervicale è preponderante quasi tanto quanto quello legato alla rigidità muscolare.
La continua tensione a livello vertebrale e la conseguente eccessiva tensione muscolare portano il soggetto a soffrire di mal di testa ricorrenti durante tutto l’arco della giornata, con particolare attenzione alle prime ore del mattino.
Durante la notte infatti, il corpo tende a restare più o meno fermo nella stessa posizione e questo potrebbe causare, nel soggetto affetto da disturbo cervicale, una certa rigidità muscolare al risveglio che sfocerà in un forte mal di testa mattutino.
Un altro sintomo, legato sempre alla testa e al suo forte legame con le vertebre cervicali è la pesantezza.
Il fastidio deriva sempre dall’estrema rigidità nucale che porta ad una stanchezza precoce dei muscoli. Le vertebre cervicali e i muscoli associati ad esse hanno come fondamentale ruolo fisiologico quello di sorreggere il peso della testa e se questo non avviene per via di una stanchezza anticipata sarà la stessa testa a causare il disturbo, generando così una forte sensazione di pesantezza.
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- Perdita di lucidità
Alcuni tra i sintomi secondari alla forte tensione muscolare possono determinare una certa difficoltà nella concentrazione o una sensazione di confusione mentale. Possono inoltre verificarsi sintomi di tipo vertiginoso con sbandamenti o piccole perdite dell’equilibrio.
Dal punto di vista fisiopatologico il fenomeno in questione sembrerebbe essere legato soprattutto ad una lieve carenza di sangue a livello cerebrale determinata con molta probabilità dalla forte contrattura a livello muscolare. Se i muscoli del collo restano in un continuo stato di contrazione e tensione, questo causa problemi a livello microcircolatorio, coinvolgendo i capillari dei vasi cerebrali causando quindi i sintomi elencati in precedenza.
Il soggetto potrà quindi sentirsi più frastornato del solito e incapace di concentrarsi durante alcune attività mentali come la lettura, l’ascolto o lo studio. Inoltre potrebbe sviluppare una certa sensazione di nausea legata alle vertigini e agli sbandamenti relativi ad una non perfettamente corretta attività circolatoria.
In alcuni casi la perdità di lucidità può estendersi anche al sistema visivo, causando offuscamento o visione appannata, segni clinici derivanti sempre dalla compressione muscolare che in questo caso coinvolgerà i capillari a livello oculare.
Chi ne soffre maggiormente e perché:
- Le fasce a rischio
Non esiste una specifica tipologia di paziente affetto da infiammazione della cervicale, chiunque ne può soffrire. Il disturbo è tra i più diffusi a livello globale e si stima che circa il 50% della popolazione ne abbia sofferto almeno una volta nella vita.
Si nota comunque una prevalenza nelle donne, probabilmente per fattori di tipo ormonale e/o osseo. Inoltre la fascia di età compresa tra i 40 e i 60 anni risulta essere maggiormente colpita per un evidente legame anagrafico e invecchiamento o malfunzionamento di alcuni distretti quali quello muscolare e vertebrale.
- Le cause
Come accennato in precedenza, le cause dell’infiammazione cervicale che portano ai relativi sintomi, possono essere molteplici.
Tra queste troviamo:
- Postura. La posizione assunta in qualsiasi momento della giornata, in particolare quando siamo seduti, può influenzare notevolmente la comparsa di infiammazioni a livello vertebrale. É importante utilizzare sedute comode e adatte ad evitare disturbi di questo tipo. Le persone più a rischio sono quelle che passano svariate ore sedute per lavoro o per studio o che flettono ripetutamente il collo e la schiena nell’arco della loro giornata lavorativa.
- Inattività fisica. Correlata ad una postura scorretta e perpetuata nell’arco della giornata, la sedentarietà è sicuramente tra le prime cause di infiammazione cervicale. In questo caso il muscolo risulterà essere poco allenato e non riuscirà a sopperire al peso della colonna vertebrale e della testa, causando i segni clinici messi in evidenza nei paragrafi precedenti. In questo caso è importante eseguire anche un’attività fisica leggera per poter mantenere allenati e tonici i muscoli del collo.
- Trauma meccanico. Spesso può capitare di effettuare manovre a rischio per il distretto cervicale come il trasporto di carichi pesanti o altri movimenti inopportuni che possono determinare lo schiacciamento osseo delle strutture cervicali o la contrattura e lo stiramento dei muscoli.
Essendo i denti strettamente connessi alla struttura vertebrale, a queste cause si aggiungono anche problemi di malocclusione o disturbi dentali.
É inoltre opportuno verificare che l’attività fisica svolta dal soggetto sia effettuata correttamente per evitare che questa vada ad influire sulla sintomatologia cervicale, causandone la comparsa diventando quindi causa del problema e non più soluzione del disturbo.
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